CONSIDERAZIONI DI UN PODISTA
Sono un appassionato di podismo, ma vedete,
cammino e corro per diletto e gareggio soltanto
con me stesso, il mio antagonista è il mio corpo.
Preferisco camminare, correre all'aperto,
fuori dalla città, perchè mi piace guardare
in faccia, quando corro, la natura che è ancora
come Dio l'ha creata: non mi piacciono i panorami
artificiali costruiti dall'uomo...
Quando cammino mi piace farlo in luoghi
dove posso ascoltare musiche eseguite
dal silenzio, perchè mi germogliano pensieri
sublimi, meravigliose immagini di affreschi
disegnati dal misterioso pennello della Natura.
Sì, mi piace camminare, correre, in stradine
o sentieri tra boschi, su colli addobbati
come sublimi altari, che inneggiano agli spazi
infiniti del cielo dipinto d'azzurro e saziarmi
di meravigliose sensazioni di uno spirituale amore.
Lasciatemi camminare, andare di corsa,
seguendo il richiamo di un mio proprio
interiore impegno, in un dialogo serrato
tra me e la mia esuberante umanità. E' una sfida
con le mie forze che vogliono mantenere il segreto
del loro limite che io invece voglio scoprire.
Perchè voglio darmi un nome legittimo, degno
della mia carne, del mio sangue e del mio respiro.
Lasciatemi camminare, correre tra i crocicchi
e i sentieri dell'esistere, attraverso un sogno
di verdi vallate e altipiani fioriti di aria pulita.
Perchè, vedete, voglio ascoltare l'eccelsa armonia
che scaturisce dalle radici della creazione, dai recessi
più profondi dell'anima mia, immagine somiglianza
di Dio, in unisono col vento che suona arpe
e flauti d'alberi, col canto delle aurore, dei mattini
e dei meriggi che concilieranno poi il sonno,
la notte, dove si scioglierà la fatica sopportata,
trionfando un'appagante gioia, per non avere speso
invano il prezioso possesso del tempo di un giorno
che mi appartiene e che ho vissuto e voluto offrire,
camminando e correndo, come una preghiera
davanti all'altare della misteriosa
sacra immagine dell'anima della mia umanità.